"Mi dispiace. Sei troppo complicata per me."
Quella frase le risuonava nelle orecchie da quelle che sembravano ore.
Stranamente non sentiva dolore; non c'erano lacrime a rigare il suo
viso, non c'erano singhiozzi da soffocare, non c'era la rabbia, non
c'era la voglia di strappare le foto e cancellare le mail. Non c'era
niente di niente. Come se non fosse stata una sorpresa. Come se lo
spazio di un attimo si fosse dilatato a diventare una eternità e le avesse concesso il tempo di abituarsi.
Nascono apposta le persone complicate?
Vengono apposta le cose difficili?
Ebbe tutto il tempo di interrogarsi e di rispondersi.
"Non sono troppo complicata. Sei solo troppo coglione per vederlo."
Non le dispiacque affatto.
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