martedì 21 maggio 2013

Una donna complicata

"Mi dispiace. Sei troppo complicata per me."

Quella frase le risuonava nelle orecchie da quelle che sembravano ore. Stranamente non sentiva dolore; non c'erano lacrime a rigare il suo viso, non c'erano singhiozzi da soffocare, non c'era la rabbia, non c'era la voglia di strappare le foto e cancellare le mail. Non c'era niente di niente. Come se non fosse stata una sorpresa. Come se lo spazio di un attimo si fosse dilatato a diventare una eternità e le avesse concesso il tempo di abituarsi.
Nascono apposta le persone complicate?
Vengono apposta le cose difficili?
Ebbe tutto il tempo di interrogarsi e di rispondersi.

"Non sono troppo complicata. Sei solo troppo coglione per vederlo."

Non le dispiacque affatto.

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