mercoledì 22 giugno 2011

L'Oracolo

Era bella. O almeno così le dicevano in molti. Non credeva di esserlo affatto, credeva di essere carina sì, a tratti piacevole, ma non bella, proprio no. Eppure continuavano a ripeterle che era bella.
"Deve esserci qualcosa di più." pensò.

"Certo che c'è".

Si girò di scatto: un ragazzo era lì, in piedi, nella sua camera. Poteva avere si e no, vent'anni, ma aveva qualcosa di diverso, qualcosa di bello e terrificante allo stesso tempo. Emanava bianco e potenza.

"E lo sai anche tu".

Certo che lo sapeva, sapeva molte cose ma non sapeva come faceva a saperle.

"Perchè lo so?" chiese.

"Perchè sei l'Oracolo."
Al sentire quella parola, improvvisamente, immagini, suoni, odori, frammenti di vite vissute le ritornarono in mente. India, Egitto, Cina, Europa. Forse ricordi.

"Tu sei nata per questo. Sei nata per trovarli, per riunire i Cinque e formare l'Uno. La tua Anima antica fu forgiata per servire la loro, per portare il fardello del Sapere senza Sapere. Essi verranno a te e tu li sentirai, indicherai loro il cammino e, anche questa volta, ti dissolverai."

Abbassò gli occhi, era difficile guardarlo.

"Sta arrivando, vero? La guerra intendo"

Il ragazzo sorrise e sparì, nel nulla, così come era arrivato. Si stupì di non essere spaventata nè incredula, si stupì di non avere alcun dubbio; era tutto vero, dalla prima all'ultima parola. Ecco svelato il mistero, ecco perchè aveva sempre avuto quei flash del futuro e di molti passati. Era l'Oracolo.
Si avvicinò di nuovo alla finestra. La pioggia rigava il vetro come lacrime.
"E' tempo."

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