lunedì 2 gennaio 2012

Battito


Il vento gelido le sferzava il viso. Era anormale in quella stagione, e così a sud, poi. I suoi acutissimi sensi lo sentivano, percepiva il cambiamento in ogni fibra del corpo. Si trovava nella regione delle Grandi Foreste Schiumose, così chiamate perchè le foglie degli alberi emettevano una strana schiuma, simile a quella marina che veniva portata lontano dal vento; si diceva che grazie ad essa, si potevano prevedere eventi futuri, ma ben pochi erano coloro disposti a credervi. Era comunque una regione pericolosa, nessuno era mai passato indenne per quelle foreste, e chi vi era uscito, aveva riportato ferite ben più gravi di quelle fisiche: era ferito mortalmente al cuore, e moriva pochi giorni dopo per la malinconia. Eppure era proprio lì che doveva andare, nel cuore della foresta. Il richiamo del sangue era troppo forte. Dal promontorio sul quale si trovava non riusciva a scorgere altro che una distesa verde, ma sentiva che Lei era lì, pronta ad aspettarla. Acuì la vista più che potè, stringendo le palpebre e coprendo i suoi stranissimi eppur glaciali occhi viola; un altro dono di Lei. Le orecchie a punta erano in ascolto di un qualsiasi rumore, si sarebbero rese conto del più piccolo battito d'ali. Inspirò profondamente dal naso, poichè sapeva che Lei odorava di pioggia. Anche il grosso lupo invernale che le stava accanto era in silenziosa attesa e scrutava l'orizzonte. Si soffermò a guardare quella strana schiuma che fuoriusciva dalla Foresta; sembrava quasi che si stesse smaterializzando in tanti pezzettini. 
Un cristallo arrivò volteggiando lentamente fino a lei per posarsi, con suo sommo stupore, sul palmo della mano. Era come un fiocco di neve. Si soffermò a scrutarlo per intuirne la forma. D'un tratto il cristallo inghiottì il suo sguardo e lei si ritrovo a guardare una battaglia, una battaglia sulle Colline del Riposo, un tempo verdi e ora illuminate dalla rossastra luce degli incendi e del sangue. Una battaglia tra fratelli: orchi contro orchi, umani contro umani, elfi contro elfi. Riconobbe sulle armature gli stemmi regali di alcuni clan, Varyanon contro Sillmarin. Cugino contro cugino. 


Riemerse da quella visione sopraffatta dall'orrore. La schiuma le aveva mostrato il futuro.
Probabilmente era la stessa sorte toccata ai poveri derelitti che erano sopravvissuti alla Foresta. 

Ma non poteva farsi intimidire. Ci avrebbe pensato dopo, se mai ci fosse stato un dopo. Sfiorò con due dita la pelliccia candida del lupo, con il quale condivideva anche parte dei sensi: poteva vedere coi suoi occhi, sentire con le sue orecchie e respirare gli odori col suo naso. Un miscuglio di sensazioni che rendevano il mondo un posto ancora più sgradevole in cui vivere.

Decisa a non farsi sopraffare dalla paura, ridiscese dal promontorio e percorse a passo sicuro  il sentiero che portava fin dentro la foresta. Giunta al limitare, ebbe un sussulto di indecisione che durò un istante soltanto. Si inoltrò nel fitto dei boschi.
Appena fu dentro, d'improvviso, lo sentì. Un suono metallico, un rombo sordo che sapeva di antico, un colpo soltanto. I battito di un cuore di Drago.

La stava aspettando.