venerdì 25 maggio 2012

Attesa


Avete presente il glicine? Dall'esterno da l'impressione di fragilità. Le sue foglie, i suoi frutti, ricoprono tutto; verdi in primavera, nascondono la sua vera essenza. In estate si spande quel suo colore a grappoli che sa d'oriente e il profumo pungente:  anche questi espedienti per mascherarsi. Inebriante, accecante, assordante , ti confonde e ti costringe a ricordare con lui la terra natìa, ti trascina dove vuole, ti distoglie da ciò che realmente è. Solo in inverno, quando decide che è troppo stanco per nascondersi ancora, si mostra, in tutta la sua possente e stabile natura: ti permette di ammirare il suo fusto che è forte e stritolatore; le sue lunghe dita di fanciulla si insinuano sempre più lontano per raggiungere mete ancora a lui sconosciute. Da un solo fusto riesce a spandersi per decine di metri, per sfiorare nuove realtà, avere nuove conoscenze. Avete presente il glicine? La sua finta caducità? Allora avete presente l'attesa.

domenica 6 maggio 2012

Partenze


"Ti ricordi di questo jeans? Lo indossavo allora."
"Quando?"
"Il giorno del nostro primo appuntamento. Ci abbinai sopra una canotta nera, semplice. Non volevo apparirti troppo curata, ma neanche troppo poco."
"Ah sì, ora me ne ricordo. Ricordo il tuo seno in realtà."
"Che scemo" . Sorrise.
"Ti sono sempre piaciuto scemo" Sorrise di rimando.
"E' vero. All'inizio devo ammettere che non ti sopportavo; quando uscivamo insieme a Jeane e gli altri mi stavi molto sulle scatole. Credevo fossi un idiota."
"Invece tu mi sei piaciuta subito. Non so nemmeno perchè sono uscito con Lars e con voi quella sera. Ricordo che mi disse 'Dai, vieni. Stasera c'è la tizia nuova, l'amica di Jeane', ed io accettai. Quando ti vidi fu uno shock. Ci misi un po' a realizzare che mi ero innamorato fin da subito."
"Sì, tipico degli scemi. Fare i dispetti alla donna che ci piace" Tirò fuori la lingua.
"Non so perchè mi comportassi in quel modo. Forse volevo attirare la tua attenzione, a volte ti provocavo per studiare le tue reazioni. Eri una donna sfuggente, misteriosa, bella. Non lasciavi trapelare nulla, eppure dietro i tuoi occhi si intravedeva tutto un mondo. Sei ancora così misteriosa."
"Credo di essere come fumo. Fumo in una bottiglia di vetro. Ingabbiato, chiuso, costretto, ma sempre sfuggente ed impalpabile. Anche se tu sei l'unico a cui ho concesso di togliere via il tappo. E adesso.." Si intristì.
"Willow, sono solo 6 mesi. Passeranno presto. Ci sentiremo ogni tanto, appena potrò. Appena potrai."
"Sì. Lo so."
"Non smetterò di amarti."
"Secondo te è da malati essere felice per il dolore che mi procurerà la tua assenza?"
 "No. Però è contorto"
 "Parecchio. Ma sono felice che mi faccia male, anche solo il pensiero, perchè mi sbatte in faccia quanto ancora ci tenga a te"
"Ti amo donna del mistero"
"Ti amo uomo tutto scemo"