domenica 24 giugno 2012

Scontro


Ed all'improvviso il mondo si spense.
Era sola in quel budello. La torcia l'aveva abbandonata, chissà forse le pile erano scariche oppure aveva già attraversato la barriera. Il cuore batteva all'impazzata, rumori sconosciuti e fino a quel momento non percepiti, sembravano assordarla. Il fiato sembrava spezzarlesi in gola. Un basso ringhio dietro la schiena la fece sobbalzare. Il buio era totale, eppure brulicava di creature. Si costrinse a calmarsi concentrandosi sul proprio respiro. 
Inspirare. Espirare. Inspirare. Espirare.
D'un tratto, una consapevolezza dolorosissima la investì: si trovava al di là della barriera magica. Da questo momento in poi, doveva dimenticare il mondo conosciuto e civilizzato, per entrare in un medioevale mondo fatto di magie, esseri fatati, mostri e cavalieri.
Il ringhio si fece più vicino. Sapeva che i suoi sensi erano tesi e in allerta, e il non sentire nessun odore della bestia, nessun minimo rumore che le sue zampe potessero fare, significava solo una cosa: illusione.
"Non devo credere che sia vero" si disse.
Infatti a poco a poco, il buio cessò di essere foriero di vita, per restare soltanto buio. Denso, fetido, spaventoso buio.
"Bene. Non credevo che ce la potessi fare così presto. Sono sorpreso"
Una voce fredda riecheggiò tra i cunicoli. Una voce familiare.
"Chi sei? Mostrati."
"Sono proprio davanti a te. Illuminami." la schernì la voce.
Conosceva le parole da pronunciare, ma non era sicura funzionassero, poichè nel mondo "normale" la magia era bandita; per quanto si fosse provata, non era mai riuscita in nessun trucchetto. Ci voleva un grande potere per vincere la restrizione, e lei, decisamente, non lo aveva.
"Aleacta lux".
Un globo di luce azzurra comparve nella sua mano, sorprendendola non poco.
"Brava. E adesso guardami".
Il globo si avviò verso la voce, quasi fosse attratto da una forza misteriosa. Per un attimo illuminò un volto di un giovane uomo, i suoi occhi vitrei, e una bocca aperta, spalancata. Il globo di luce si tuffò all'interno della gola sparendo, e fu di nuovo buio.
"Io sono l'oscurità. La tua pallida luce è attratta da me, desiderosa di illuminarmi, ma serve solo a nutrire il mio buio. Anche l'oscurità emette luce, sai?".
E così dicendo, l'intero cunicolo venne avvolto da una strana luce nera, spettrale. Come se la notte fosse entrata d'improvviso sotto terra, rischiarando. 
Così le permise di vederlo.
"Luke..."
Colui che era venuta a salvare, colui che amava profondamente, era colui che avrebbe dovuto sconfiggere.

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